CHIESA DI SAN DOMENICO

La storia di questa chiesa si intreccia all’origine con quella della potente famiglia dei Del Balzo, signori di Andria. La chiesa e il convento domenicano furono fondati nel 1398 grazie a un lascito di Sveva Orsini, vedova di Francesco del Balzo. L’impianto originario ha subito diverse trasformazioni nel tempo in relazione a distruzioni, saccheggi e calamità naturali. il chiostro minore venne realizzato Contestualmente alla fondazione della Chiesa nel 1398 fu realizzato il chiostro minore del convento, oggetto di modifiche e sopraelevazioni nel corso dei secoli sino al 1900, anno in cui viene realizzata la canonica al primo piano e il corpo scala, inserito all'interno del chiostro. Nel XVII secolo è stato edificato il chiostro maggiore, demolito nel 1896 insieme ad una parte dell’adiacente chiostro minore. Anche il prospetto ha subito modifiche, dalla realizzazione del portale e di una finestra (ora murata) nel 1510 alla sopraelevazione settecentesca; attualmente risulta articolato in due parti. La parte inferiore è caratterizzata dal portale cinquecentesco finemente decorato sormontato da una scultura di Madonna con bambino inserita in una conchiglia. La parte superiore è segnata da una cornice da cui prende origine la sopraelevazione di età barocca. Sul prospetto laterale è presente un piccolo portale laterale caratterizzato dalla presenza da una scultura di san Domenico. La chiesa è ad una sola navata e si caratterizza per la presenza di 4 altari laterali di scuola napoletana in marmo policromo di pregevole fattura, sormontati da tele raffiguranti la Madonna e Santi domenicani. Nella sacrestia è conservato il corpo mummificato del duca Francesco II Del Balzo, signore di Andria nel XV secolo, a testimonianza dello stretto legame del feudatario con i Domenicani, a cui concesse protezione e aiuti. In passato sovrastava la tomba il busto marmoreo attribuito a Francesco Laurana (o a Domenico Gagini, secondo un’altra ipotesi), attualmente conservato nel Museo Diocesano.