CHIESA DELLA MADONNA DELL'ALTOMARE
Situato ai piedi del complesso conventuale del Carmine, in una zona posta anticamente fuori dalle mura di Andria, il santuario della Madonna dell'Altomare sorge al disopra di una chiesa rupestre di cui si era persa la memoria quando, nel 1598, un evento miracoloso ne determinò la riscoperta. Una bambina, caduta in una cisterna scavata nel tufo, fu ritrovata illesa dopo tre giorni e raccontò di essere stata salvata dalla Madonna la cui immagine era dipinta in alto sul muro della cisterna. Grande fu l'impressione suscitata tra i fedeli dal miracolo e l'immagine divenne ben presto nota come "Madonna dell'Altomare", essendo stata ritrovata quasi a contatto con l'acqua che riempiva la cisterna. Il luogo diventò meta di pellegrinaggio sempre più imponente e ben presto nacque l'esigenza di costruire una chiesa per accogliere i fedeli, che si presenta oggi nell'assetto ottocentesco datole dall'intervento dell'architetto Federico Santacroce. L'affresco della Madonna dell'Altomare (che in origine raffigurava Santa Sofia) è stato staccato dalla posizione originale e ricollocato su un altare.
La cripta rupestre era in origine un piccolo luogo di culto inserito in un sistema di insediamenti sparsi lungo le pendici di una lama ormai cancellata dall'urbanizzazione, come la scomparsa chiesetta di S. Vito e Marco. Grazie ai lavori di restauro degli anni Ottanta del secolo scorso sono state messe in evidenza alcune testimonianze della fase rupestre, una vasca circolare e un affresco raffigurante un santo vescovo, insieme alla base di tre pilastri e un residuo di pavimento in coccio pesto.