CATTEDRALE
La cattedrale di Andria è dedicata a Santa Maria Assunta e a San Riccardo, patrono della città. Ha subito nel tempo interventi di rifacimento che ne hanno in parte modificato il primitivo impianto ispirato agli schemi dell'architettura romanico-pugliese.
Edificata al di sopra di una più piccola chiesa preesistente di età bizantina che ne costituisce oggi la cripta, la cattedrale fu costruita nell'XI secolo per volontà dei conti normanni signori di Andria. Nel XII secolo vi trovò sepoltura la contessa Emma, moglie del conte Riccardo II d'Altavilla. Nella cripta invece, secondo la tradizione, sono sepolte due delle consorti di Federico II di Svevia, Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra.
In parte distrutta nel 1350 dai mercenari di re Luigi d'Ungheria, nel XV secolo si provvide a ricostruire il presbiterio con il coro realizzando anche il grande arco trionfale a sesto acuto (opera di Alessandro Guadagno) di collegamento al transetto. In seguito al ritrovamento delle ossa di San Riccardo, Francesco II del Balzo nel 1438 fece costruire la cappella dedicata al Santo. Altre cappelle, oggi murate, furono costruite lungo le navate laterali nei decenni successivi.
La cattedrale ha subito altre modifiche in età barocca, ma la trasformazione di maggiore impatto si deve all'architetto Federico Santacroce che nel 1844 progettò la ricostruzione della facciata in stile neoclassico, con la realizzazione di un portico sopraelevato formato da tre archi centrali sorretti da pilastri e due portali laterali, oggi sormontato da un rosone centrale e monofore laterali dovuti ad una ricostruzione stilistica degli anni Sessanta del secolo scorso.
Il campanile, realizzato tra il XII ed il XIV secolo, fiancheggia a sinistra la facciata, caratterizzato da quattro monofore ogivali, risalenti all'edificio più antico (XII secolo), e da quattro bifore ogivali bilobate, di realizzazione posteriore.
All'interno la cattedrale presenta ancora il suo primitivo impianto basilicale romanico a tre navate,
che si innestano sul transetto che conserva un pregevole controsoffitto ligneo risparmiato dai restauri novecenteschi che hanno in gran parte eliminato gli arredi di età barocca.