Andria, Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Tesoro di San Riccardo
Argento a fusione, sbalzato, cesellato e dorato
Ambito napoletano, 1840
Donato nel 1840 dal Vescovo Mons. Cosenza, il braccio reliquiario in argento racchiude l’osso del braccio destro di San Riccardo.
Il reliquiario a grandezza naturale, presenta una base modanata di forma circolare poggiante su tre piedini a pomello e una decorazione a palmette. Frontalmente, tra i due piedini, vi è l’iscrizione: MISERERE NOSTRI DEUS OMNIUM, ET RESPICE NOS. INNOVA SIGNA ET IMMUTA MIRABILIA. GLORIFICA MANUM ET BRANCHIUM DEXTRUM ECCH. 36/ OS DEXTERI BRACHII D.RICHARDI ADRIAN ET PATR./ JOSEPH COSENZA CIVIT. EP. AN. MDCCCXL/ IN ARG. HAC COLLOCAVIT CURANTE JOSEPHO JANNUZZI SACELLI PRIORE.
La prima parte dell’iscrizione è tratta dei versetti dell’Ecclesiastico 36 (Dio di tutte le cose, abbi misericordia di noi, e volgi lo sguardo a noi. Rinnova i prodigi e fa nuove meraviglie. Glorifica la tua mano e il tuo braccio destro). Il braccio presenta una superficie modellata a imitazione dei panneggi e un polsino decorato a motivi vegetali. Al centro la fenestrella confessionis ospita l’osso del braccio destro di San Riccardo. La mano, realizzata a fusione si presenta in atteggiamento benedicente.
Sulla base è presente anche il bollo di stato del Regno di Napoli, con la testa di Partenope di profilo seguita dalla lettera N e il titolo 8.
Il Merra nel suo testo afferma che il braccio in argento fu realizzato dai “valenti artisti napolitani” Gaetano Coppola e Gaetano Capozzi, autori anche del mezzo busto.
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