Andria, Cattedrale di Santa Maria Assunta
Tesoro di San Riccardo
Argento a fusione, sbalzato, cesellato e dorato; Pietre dure e cristallo
cm. 80x22
Stradella, 1869
L’ ostensorio a tempietto, presenta una base circolare riccamente decorata su cui vi sono quattro angeli dorati a tutto tondo, alternati a scene della vita di Cristo. L’alto fusto è decorato da motivi vegetali e perlinatura su cui si imposta un nodo ornato da motivi fitomorfi con clipei in cui sono inclusi testine aggettanti dorate.
Una teoria di puttini dorati danzanti fanno da cornice alla sovrastante teca in cristallo, ornata da tre figure angeliche dorate a tutto tondo e da una cornice impreziosita da gemme. All’interno della teca un angioletto regge una sfera con una mezzaluna destinata ad ospitare la reliquia.
Il cupolino è sormontato da tre angioletti telamoni che reggono una sfera culminante in una croce apicale arricchita da gemme.
Secondo le fonti bibliografiche, l’ostensorio fu acquistato a Roma da Mons. Cosenza e donato nel 1869 come voto degli andriesi in riparazione ad un sacrilegio commesso nel 1867 e in segno di riconoscenza per una grazia ricevuta nel 1868, come si evince dall’incisione che corre lungo la base: “CHRISTO DEO OMNIUM SERVATORI AD EXPIANDUM SACRILEGIUM ANNI MDCCCLXVII ET GRATIAS PRO INSPERATA ET UBERRIMA MESSE ANNI MDCCCLXVIII RITE REFERENDAS ANDRIENSES EX VOTO ANNO CRISTIANO MDCCCLXIX”.
L’opera presenta la firma di Stradella, argentiere romano di cui si hanno notizie tra il 1867 e il 1870.
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